«Una profonda ferita per lo Stato», scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per l’omicidio del carabiniere avvenuto nella notte a Roma, nel quartiere Prati. «Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all’intera Arma dei Carabinieri», aggiunge. «Lavori forzati a vita», promette Salvini ai due nordafricani ricercati: «Caccia all’uomo a Roma per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa», ha scritto il ministro dell’Interno in un tweet che rilancia la notizia.
La morte del giovane vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso stanotte nell’esercizio delle sue funzioni, è una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all'intera Arma dei Carabinieri
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) July 26, 2019
«Mi stringo in un forte abbraccio alla moglie e alla mamma del vice brigadier Mario Cerciello Rega e all’Arma dei Carabinieri. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti autori del vile atto», interviene anche la ministra della Difesa Elisabetta Trenta.
Così l’Arma dei Carabinieri su facebook: «Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama ‘cavallo di ritorno’. Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito. Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio».
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