HomePoliticaTav: "Opera bocciata". Toninelli: "Numeri impietosi, ora deciderà il Governo"

Tav: “Opera bocciata”. Toninelli: “Numeri impietosi, ora deciderà il Governo”

“I numeri dell’analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi: stiamo parlando di costi che, su un trentennio di esercizio dell’opera, superano i benefici di quasi 8 miliardi, tenendo conto del solo esborso per il completamento. Una cifra che scende appena a 7 miliardi se si considera uno scenario più ‘realistico’ di crescita dell’economia, dei traffici e di cambio modale”. Così in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli commentando l’analisi costi e benefici sulla Torino – Lione diffusi oggi dal Mit. “La decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al Governo stesso nella sua piena collegialità”, aggiunge il ministro.

Secondo il soggetto proponente, grazie alla nuova linea i flussi di merci su ferro, sottolinea ancora Toninelli, “dovrebbero moltiplicarsi magicamente di ben 25 volte da qui al 2059. In realtà, i numeri ci dicono che dovremmo spendere oltre 5 miliardi di fondi pubblici per spostare dalla strada alla ferrovia, se va bene, 2mila o 3mila tir al giorno, quando sulla Tangenziale di Torino, per dare un termine di paragone, passano quotidianamente 60mila mezzi pesanti.
Voglio ribadirlo: Lione è una bellissima città, ma è evidente che ci siano altre priorità infrastrutturali in questo Paese”.
Qualcuno, rileva il ministro, “ha polemizzato sull’inserimento, nella valutazione, delle accise sulla benzina che lo Stato perderebbe con il modesto cambio modale. Vorrei far notare che nello scenario ‘realistico’ dell’analisi costi benefici, le accise pesano appena per 1,6 miliardi e non sono certo decisive nel far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei costi (opera negativa per 7 miliardi)”. In più, prosegue Toninelli, “ricordo ai favorevoli all’opera che questo parametro era ben presente nell’analisi del 2011, dunque Chiamparino e gli ultrà che traggono ragione di esistere dal Tav non hanno di che stracciarsi le vesti”.

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