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II Pd ha scelto De Luca per le Regionali in Campania

 

II M5s prova a stanare il Pd lanciando la candidatura di Sergio Costa, ma il PD conferma Vincenzo De Luca, almeno per ora. Le schermaglie sull’intesa in Campania tra i due partiti, già alleati al governo, sono appena iniziate. Una partita fatta di tattiche e strategie. A lanciare ieri il nome di Costa è stata Valeria Ciarambino. «È il ministro dell’Ambiente – ha detto la capogruppo regionale M5s – il nome giusto».

Il Pd individua nel presidente uscente della Campania Vincenzo De Luca il futuro candidato alle Regionali. Ho proposto alla direzione di comporre una delegazione con me e i cinque segretari provinciali per aprire una trattativa con le altre forze politiche e il M5S che intendono costruire una coalizione di centrosinistra”. Ad annunciare la candidatura è stato il segretario regionale del Pd Campania Leo Annunziata al termine della direzione del partito a Napoli.

“Dalla direzione regionale – aveva detto il consigliere regionale de Pd, Antonio Marciano, nel suo intervento in direzione – esce un Partito democratico unito che si esprimere all’ unanimità sulla candidatura di Vincenzo De Luca a presidente della Regione Campania. In 5 anni di governo regionale abbiamo raggiunto risultati importanti e ora la Campania, grazie al nostro lavoro, vive condizioni di bilancio completamente diverse rispetto a quelle ereditate. Un dato su tutti che va sottolineato è quello dell’uscita della sanità dal commissariamento, che significa aver recuperato un debito di 9 miliardi senza chiudere ospedali ma rendendo efficiente e inclusivo il servizio offerto. Affrontiamo questa campagna elettorale con l’ orgoglio delle cose fatte e con la convinzione di dover affrontare e vincere le tante sfide che ci aspettano”. Secondo Marciano “il Pd ha il dovere di mettere in campo un percorso capace di coinvolgere sui temi e sulle questioni cruciali gli altri soggetti politici, civici e culturali che non si arrendono al sovranismo e alle destre partendo dal presupposto che in Campania, come in Italia, senza il Pd non esiste alternativa al populismo demagogico e xenofobo delle nuove destre”.

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