Il Conclave che si appresta a eleggere il nuovo Pontefice potrebbe riservare una sorpresa storica: un Papa appartenente alla Congregazione del Santissimo Redentore. Due cardinali redentoristi figurano infatti tra i membri del Collegio: Joseph William Tobin e Mykola Bychok.
Il più accreditato tra i due sarebbe Joseph William Tobin, grazie alla sua maggiore esperienza pastorale e al profilo internazionale maturato in anni di servizio nella Chiesa universale.
Joseph William Tobin: un cardinale di esperienza
Joseph William Tobin, arcivescovo di Newark negli Stati Uniti, è considerato uno dei redentoristi più autorevoli. Nato a Detroit il 3 maggio 1952, primogenito di 13 figli in una famiglia di origine irlandese, Tobin ha dedicato la sua vita alla missione redentorista.
Entrato nella Congregazione nel 1973, ha conseguito il baccalaureato in filosofia e un master in teologia pastorale, diventando sacerdote nel 1978. Dopo aver maturato esperienze pastorali come parroco e vicario episcopale, è stato chiamato a Roma nel 1991 come consultore generale dei Redentoristi, per poi diventare Superiore Generale nel 1997, ruolo ricoperto fino al 2009.
Nel 2010 Benedetto XVI lo ha nominato segretario del dicastero per la vita consacrata, e successivamente arcivescovo di Indianapolis. Nel 2016 Papa Francesco lo ha creato cardinale e trasferito a Newark. Sensibile ai temi dell’immigrazione e della giustizia sociale, Tobin si è sempre distinto per il suo approccio di incontro, accompagnamento e difesa dei più vulnerabili.
Con una lunga esperienza di governo e una profonda sensibilità pastorale, Tobin viene considerato tra i papabili più accreditati di questo Conclave.
Mykola Bychok: il cardinale più giovane
Accanto all’autorevolezza di Tobin, il nome di Mykola Bychok aggiunge un elemento di novità. Ucraino, Bychok è stato nominato cardinale il 7 dicembre 2024, durante l’ultimo Concistoro presieduto da Papa Francesco.
Dopo la sua nomina, intervistato dalla rete australiana ABC, ha sottolineato il desiderio di essere un cardinale “accessibile”, vicino alla gente, senza rinunciare a denunciare con forza gli orrori della guerra in Ucraina, definita da lui stesso come un “genocidio”.
Con i suoi 45 anni, Mykola Bychok è il più giovane tra i cardinali elettori, portavoce di una Chiesa che guarda con attenzione ai drammi contemporanei e al desiderio di rinnovamento.