HomePoliticaFunerali Carabiniere: Monsignor Marcianò: “Basta piangere servitori dello Stato”

Funerali Carabiniere: Monsignor Marcianò: “Basta piangere servitori dello Stato”

Un lunghissimo applauso ha accolto il feretro del vice brigadiere Mario Cerciello Rega nella chiesa di Santa Croce di Santa Maria del Pozzo, a Somma Vesuviana. Il feretro è stato portato in chiesa a portato a spalla da sei carabinieri, scortati da quattro colleghi in alta uniforme. Sulla bara le foto del matrimonio e una maglia del Napoli, di cui Mario era appassionato tifoso.

“Basta! Basta piangere servitori dello Stato, giovani figli di una Nazione che sembra aver smarrito quei valori per i quali essi arrivano a immolare la vita!”.
E’ il grido di monsignor Santo Marcianò arcivescovo ordinario militare per l’Italia, nell’omelia durante la celebrazione nella chiesa di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, dei funerali di Mario Cerciello Rega, il giovane carabiniere ucciso a Roma.

“La morte di Mario risveglia in noi, in qualche modo, la nostalgia del sapore buono di valori come la legalità, la solidarietà, il coraggio, la pace, troppo spesso sostituito dai sapori estremi del benessere, della violenza, delle dipendenze, che alterano il gusto della vita e non rendono capaci di custodirla”, afferma il vescovo.

“Davanti a questa morte, ci rendiamo meglio conto di quanto valga la vita, ogni vita umana; e di come ogni popolo, religione, società, debba edificarsi sul comandamento che è a fondamento della giustizia e dell’umana convivenza: non uccidere! Mario ha creduto che non c’è giustizia senza rispetto della vita; ha saputo gustare la sua vita con pienezza e gioia, vivere e morire per custodire la vita altrui”.

Mille persone si sono radunate all’esterno della chiesa retta dai francescani. Uomini delle forze dell’ordine, preti, tra cui padre Maurizio Patriciello, gente comune, parenti e amici ma anche chi non conosceva il carabiniere ed è giunto da Napoli apposta per rendergli omaggio. Proprio in questa chiesa, poco più di un mese fa, Mario si era sposato. «Ricordo ancora quella bellissima cerimonia – spiega una conoscente del vicebrigadiere – quel giorno piangemmo di gioia, oggi piangeremo di dolore. Che peccato, un bravo ragazzo che non doveva avere questa sorte».

- Advertisement -spot_img