“Quando ero piccolo mi hanno che le donne non si toccano nemmeno con un fiore. E allora posso dire che chi dà uno schiaffo a una donna è uno stronzo. Perchè a quello schiaffo ne seguirà un altro e un altro ancora. L’amore non è violenza, non sono costole rotte, labbra livide. L’amore è solo amore”. Poi lancia un appello a tutte le donne: “Non abbiate paura a raccontare cosa subite. Venite qui e parliamo:
denunciate subito”. Non usa mezzi termini don Antonio Loffredo, parroco della della chiesta del rione Sanità a Napoli dove questa mattina si sono celebrati i funerali di Fortuna Bellisario, madre di tre figli, morta dopo un litigio con il marito che l’ha colpita alle gambe con una stampella, giovedì scorso a Miano, quartiere della periferia Nord di Napoli. La chiesa era gremita di persone tanto che poi in molti hanno ascoltato l’omelia all’esterno. Sulla bara è stato adagiato uno striscione: “Fortuna è l’angelo volato nel cielo e da lassù deve vegliare sui figli”. I tre bambini (hanno 7, 10 e 11 anni) sono stati affidati a una casa famiglia e nessuno di loro ha potuto partecipare al funerale. Quando il feretro ha lasciato la chiesa si è levato alto un coro: “Giustizia, giustizia, giustizia”. Il marito killer si chiama Vincenzo Lopresto e quando ha picchiato sua moglie e si è accorto che non respirava più ha chiamato egli stesso i soccorsi.
